Sicurezza sul lavoro

L’ambito lavorativo mi sta molto molto a cuore e negli anni ho avuto occasione di apprendere tante esperienze che mi riportavano gli utenti e le persone che incontro nei gruppi di accompagnamento al lavoro.

Inoltre, essendomi occupata di supportare persone affette da patologie fisiche e non solo, ma anche invalidi del lavoro ho avuto modo di venire a conoscenza di pratiche e procedure – spesso non scritte – che minacciano la sicurezza nei luoghi di lavoro e di conseguenza anche il benessere di chi abita le aziende.

Gli ultimi mesi hanno visto articoli molto frequenti sulle pagine di cronaca in merito agli incidenti ed infortuni che avvengono nei luoghi di lavoro, molto spesso incidenti mortali e che lasciano tutti con il fiato sospeso.

Cerchiamo dunque di capire che cosa potrebbe accadere al lavoratore e come gli incidenti che avvengo nei contesti di lavoro, ma anche il fatto di essere a conoscenza di pratiche ed usanze che contrastano le normative sicurezza possa mettere a repentaglio il benessere e la tranquillità del lavoratore.

Andando oltre il rischio lavorativo legato al trattamento di materiali chimici e tossici, che richiederebbe un articolo a sè, se ci soffermiamo su quanto riportato nella cronaca quotidiana ci rendiamo conto che gli incidenti gravi sul lavoro sono sempre di più. Tra i fattori scatenanti di questo problema estremamente grave vi sono il tempo, questioni legate al salario ed alla professionalità dei lavoratori.

Infatti, in tempi di crisi economica e di ristrettezze le aziende sono portate ad assumere sempre più frequentemente manodopera a bassissimo costo, ripiegando la scelta spesso su lavoratori non del tutto formati (quelli formati e con una consolidata professionalità probabilmente sono all’estero oppure stabili in qualche altra realtà lavorativa). Il tempo poi, tiranno ora più che mai, non favorisce la volontà e disponibilità delle azione a fornire ai neoassunti una formazione iniziale adeguata e nemmeno a garantire una formazione continua ai lavoratori in forza, favorendo così la conoscenza di pratiche sempre aggiornate, sicure e la condivisione di casi ed esempi di incidenti e/o procedure rischiose.

Il risultato è che le aziende vanno avanti con persone spesso poco formate e competenti rispetto alle attività che devono costantemente svolgere, esponendo così in primis se stesse e poi anche chi le affianca a rischi non indifferenti.

Altra grave problematica dell’ultimo periodo è la volontà a consegnare tutto entro tempi quasi del tutto impossibili, facendo leva su poco personale e portando il lavoratore a lavorare molte ore al giorno, finendo così per avere dipendenti poco attenti, stanchi e demotivati che sono maggiormente vulnerabili ad errori e rischi.

In ultimo le procedure di sicurezza sul lavoro, anche qui potremmo scrivere intere pagine, ma sicuramente la morale che possiamo trarre da tutto quello che sta accadendo è che queste non vengono attuate o quantomeno nelle azione vengono condivise pratiche e procedure, non scritte, che spesso prevedono di andare oltre i protocolli sicurezza.

Alcune aziende stanno iniziando a valorizzare molto i dati relativi ad infortuni, e come il caso della nota azienda italiana di produzione del cioccolato “Perugina” si cerca sempre più non solo di rispettare normative e protocolli, ma anche di sensibilizzare il personale in forza rispetto ai dati relativi ad incidenti sul lavoro accaduti all’interno dello stabilimento. Nella fattispecie Perugina ha installato un grande “pallottoliere” all’ingresso dipendenti della sua sede in cui tiene traccia dei giorni di lavoro senza infortuni avvenuti e segnala la gravità ed il tipo di incidenti che accadono.

Il benessere del proprio personale è non solo nelle mani della leadership, ma soprattutto di coloro che lavorano e che devono in primis sentirsi tutelati dal datore di lavoro.

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